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Manuale del processo tributario di Tesauro Francesco

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Quantità Descrizione Autore: Tesauro Francesco
Editore: Giappichelli
Data di Pubblicazione: 2023
Edizione: 6
ISBN: 9791221101461
Pagine: 368


Come le precedenti, anche la presente edizione del Manuale illustra e commenta la disciplina del processo tributario esaminando le novità normative e gli orientamenti della giurisprudenza di vertice nella prospettiva teorica assunta, e sempre ribadita, dal Prof. Tesauro. Se la quinta edizione aveva dato conto degli interventi normativi operati nel 2017 e nel 2018 in tema di reclamo e mediazione e di processo tributario telematico, quella ora licenziata apporta gli aggiornamenti resi necessari dall’introduzione dell’art. 12, comma 4-bis, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 (che esclude l’impugnabilità dell’estratto di ruolo e limita quella degli atti di riscossione in esso menzionati) e dall’entrata in vigore della L. 31 agosto 2022, n. 130 (che regola ex novo il reclutamento dei magistrati tributari e incide su alcuni rilevanti aspetti del rito processuale) e del D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (sulla riforma del processo civile), e ripropone il confronto critico con la giurisprudenza della Corte di Cassazione. Restano inalterati l’impianto e la concezione di fondo dell’opera, che rivelano la costante attenzione del Professore alle esigenze di tutela giurisdizionale delle parti nella ricerca di soluzioni rispettose dei canoni del giusto processo tributario: e, con essa, l’attualità e la vitalità del suo alto magistero. È parso utile, a tale riguardo, richiamare in nota nei vari capitoli alcuni degli scritti che il Professore ha dedicato al processo tributario in un arco temporale di quasi cinquant’anni, e che sono stati recentemente raccolti in volume. 2. Come il Professore scriveva nelle premesse alle prime quattro edizioni, il Manuale intende illustrare le linee fondamentali del processo tributario, tenendo sempre presente la giurisprudenza della Corte di Cassazione. Il filo conduttore dell’opera è la natura impugnatoria del processo tributario, teorizzata da Enrico Allorio nel Diritto processuale tributario. Le commissioni tributarie furono concepite da Allorio, già nel 1942, come organi giurisdizionali. Ciò permetteva di applicare, al procedimento dinanzi ad esse, le norme del codice di procedura civile, qualificate come norme di diritto processuale comune. Nel sistema alloriano l’atto d’imposizione ha efficacia costitutiva dell’obbligazione tributaria. Al contribuente è attribuito «un diritto (...) d’impugnazione dell’atto medesimo dinanzi a organi di giurisdizione speciale che può qualificarsi in pari tempo come diritto all’annullamento di quell’atto». Muovendo da queste premesse, il processo è concepito come processo impugnatorio: concezione accolta dalla giurisprudenza, che, da più di un trentennio, riconosce al giudice tributario poteri di annullamento degli atti impugnati. La giurisprudenza non afferma più che le sentenze tributarie sono di mero accertamento del rapporto d’imposta, ma le concepisce come sentenze di annullamento, o sostitutive, dell’atto impositivo. 3. Negli ultimi anni è avvenuto qualche mutamento significativo – e positivo – nella giurisprudenza. In ragione del carattere impugnatorio del processo tributario è cessato l’indirizzo che attribuiva alla giurisdizione tributaria le liti (privatistiche) tra sostituto e sostituito. Inoltre la Corte di Cassazione richiama la teoria della provocatio ad opponendum anche per ribadire il diritto dei contribuenti di conoscere la pretesa tributaria nei suoi elementi essenziali e poterla efficacemente contrastare e – già prima dell’introduzione dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente – aveva abbandonato l’idea che il giudice potesse rimotivare l’atto impositivo riqualificando come elusione o abuso un comportamento che l’Amministrazione finanziaria avesse qualificato altrimenti. Anche i processi di rimborso, nelle sentenze più recenti, sono visti come processi d’impugnazione, prima che di condanna. Permangono però aspetti criticabili, come il concetto di impugnazione-merito e la categoria degli atti a impugnazione facoltativa, da escludere in ragione dell’affermata inconcepibilità d’un giudizio di mero accertamento del tributo. 4. Le pronunce della Corte di Cassazione sono indicate con la data di pubblicazione e il numero. Il D.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546 è citato solo con il numero.