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Manuale di chirurgia generale di D'Amico

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Autore: D'Amico
Editore: Piccin
Data di Pubblicazione: 2018
ISBN: 9788829928941
Pagine: 2374


Sono passati esattamente dieci anni da quando la casa editrice Piccin ha immesso sul mercato del sapere chirurgico il testo di Chirurgia Generale da me coordinato. Per questo motivo quando il dott. Nicola Piccin mi ha invitato a rivedere il testo e aggiornarlo, avvalendomi anche di competenze esterne all’Università di Padova, mi sono reso del tutto disponibile, convinto come sono che le esigenze didattiche sono cambiate, gli studenti sono diversi e tutto il contesto normativo e formativo è mutato. Di qui la necessità di impartire il sapere in modo adeguato ai nuovi modelli formativi. Ma c’è stato un altro motivo per cui ho accettato di buon grado l’invito alla stesura di una riedizione: il desiderio di impegnare il mio tempo nella docenza scritta ora che ? con mio grande rammarico ? non posso più espletare l’insegnamento ex cathedra, come ho fatto per quarant’anni. L’evoluzione accelerata delle conoscenze, unitamente all’incardinamento del sapere chirurgico con le altre discipline cliniche e precliniche, rende obbligatoria la revisione di alcuni capitoli, l’ampliamento di altri e la riduzione fino al minimo di altri ancora.
Lo sviluppo fisiopatologico, farmacologico, diagnostico e terapeutico (sia in termini di terapia tradizionale che genica o biomolecolare) ha reso questa disciplina meno statica sul piano didattico, e quanto mai vivace e integrata sul piano clinico, vista l’enorme quantità di procedure e approvvigionamenti che provengono dalle altre discipline. L’avere anticipato le conoscenze chirurgiche al 4° anno del corso di laurea fa sì che lo studente sia in grado di cogliere meglio questa intersecazione tra il mondo preclinico e quello clinico, tra il mondo del sapere puro e quello del sapere applicato al malato. All’inizio la Chirurgia era la parte meno nobile dell’arte medica; oggi essa è diventata grande, non solo per la scienza che la pervade, ma per la vasta disponibilità tecnologica che l’ha pianificata e resa più accessibile a tutti. Essa apparentemente è senza confini e stravolge, a volte, le indicazioni e le controindicazioni che rappresentano i pilastri su cui si basano la prognosi e il risultato.
Questo vasto allargamento dei confini della fattibilità chirurgica ha però ingenerato nel malato la falsa convinzione che ci sia una soluzione, sia pure temporanea, per ogni forma morbosa, anche se avanzata. Ma così non è! La biologia reclama il suo ruolo e il suo rispetto, ed essa pertanto può non essere assecondata, ma non stravolta! Curare non è sinonimo di guarire: la cura riguarda l’organo, la guarigione l’organismo. Tra le due cose vi è spesso un enorme vallo che l’arte medica, per quanto avanzata, non è in grado di colmare. Il benessere di un organismo infatti non è dato solo dalla somma della buona funzione dei vari organi, ma dal coordinamento fra loro; a tal riguardo esiste una gerarchia vitale che vede ai primi posti cuore, cervello, polmone, fegato e rene, il cui deficit può solo in alcuni casi essere vicariato; esiste però un limite oltre il quale si possono innescare fenomeni di danno biochimico e patologico progressivi, tali da rendere la situazione incompatibile con la vita. Per questa ragione, per entrare correttamente nel mondo della medicina in genere e della chirurgia in particolare, bisogna passare attraverso i cancelli della biochimica, della patologia generale, della fisiopatologia, accessi che ci permetteranno di comprendere quanto vasto e variegato sia il mondo della patologia di interesse chirurgico e ancora più vasto quello della Clinica, per giungere alle formulazioni terapeutiche più idonee all’evolutività delle malattie stesse. La stesura del presente volume mi obbliga a rivolgere alcuni sentiti ringraziamenti; in primo luogo ai Co-Autori, che hanno saputo interpretare le esigenze degli studenti, fornendo loro una didattica chiara, sintetica e di facile comprensione. Un grazie particolare e riconoscente alla Casa Editrice Piccin che mi ha concesso ancora una volta la possibilità di esprimermi in un campo così affascinante qual è quello dell’insegnamento.