I molteplici contributi di cui si compone questa pregevole pubblicazione mi richiamano alla mente le parole del filosofo greco Aristotele “L’intelligenza non consiste solo nella conoscenza, ma anche nella capacità di applicare la conoscenza alla pratica”. Credo che questo sia il miglior incipit per questo trattato di criminalistica. In primo luogo perché Aristotele fu uomo dal poliedrico sapere, affrontando studi di fisica, biologia, psicologia, etica e tanto altro ancora. Ritengo, infatti, che questo approccio interdisciplinare debba necessariamente caratterizzare chiunque si avvicini alla criminalistica, una disciplina composta da elementi di biologia, chimica, dattiloscopia, diritto, fisica, geologia, informatica, medicina legale, per citarne solo alcuni. Ma la riflessione aristotelica sembra attagliarsi a questo testo ancor di più per un “pregio” molto raro che lo arricchisce. Esso si avvale, infatti, del contributo di esperti del settore, che hanno una competenza specifica e consolidata nel tempo ma, soprattutto, hanno il valore aggiunto del riscontro nella pratica quotidiana del loro sapere. Dalle pagine di ciascun contributo emerge, infatti, come la solidità della conoscenza “teorica”, frutto di studi e approfondimenti stratificati nel tempo, sia arricchita e illuminata dal significato che solo una straordinaria esperienza sul campo può fornire. Sono sicuro che la lettura e lo studio di questo esaustivo compendio potranno contribuire a far comprendere la complessità di una disciplina nella quale il teorico e il pratico si contaminano e si influenzano delineandone i principi in continuo divenire.