Il volume passa al setaccio l’interminabile sottobosco di atti amministrativi nella gestione quotidiana dei movimenti migratori, con l’obiettivo di mostrare come non solo oggi sia impossibile analizzare le politiche immigratorie in Italia senza un’approfondita disamina delle circolari amministrative, ma anche come l’utilizzo crescente di simili fonti nella regolamentazione di fatto degli aspetti essenziali della vita degli immigrati rappresenti un terreno di sperimentazione di ‘nuove’ politiche istituzionali.
Il carattere emergenziale attribuito all'immigrazione e il convincimento diffuso circa la politicità di tale fenomeno sociale hanno giustificato l'affidamento esclusivo della sua gestione agli organi esecutivi dello Stato e all'autorità di polizia. Questa 'pertinenza' al potere esecutivo ha spesso determinato l'utilizzo degli atti amministrativi come principale fonte normativa e, quindi, come dispositivo generale e ordinario nella gestione quotidiana dei movimenti migratori.
È proprio l'uso abnorme degli atti amministrativi, in specie le circolari amministrative, nella gestione quotidiana dei movimenti migratori, infatti, ad aver dato vita in Italia ad un particolare fenomeno che possiamo anche definire fenomeno di governo per circolari. Dopo gli anni Novanta infatti le circolari amministrative sono diventate strumento privilegiato di integrazione e di interpretazione della disciplina giuridica dell'immigrazione. La continua creazione di 'nuove' regole e di 'interpretazioni autentiche' attraverso le circolari amministrative ha prodotto un forte condizionamento nelle modalità e nei tempi di applicazione dell'attuale legislazione in vigore.
Questo libro passa al setaccio quell'interminabile sottobosco di ordini amministrativi dal dopoguerra ad oggi con l'obiettivo di dimostrare come non solo sia oggi impossibile analizzare le politiche immigratorie in Italia senza un'approfondita disamina delle circolari amministrative, ma anche come l'utilizzo crescente di simili fonti nella regolamentazione di fatto degli aspetti essenziali della vita degli immigrati rappresenti anche un terreno di sperimentazione di 'nuove' politiche istituzionali.