Terza edizione italiana condotta sulla settima edizione inglese. La chimica inorganica si occupa delle proprietà di tutti gli elementi della tavola periodica. I composti inorganici spaziano da solidi ionici, che possono essere descritti applicando i principi dell’elettrostatica classica, a composti covalenti e metalli, che sono meglio rappresentati con modelli che traggono le loro origini dalla meccanica quantistica, come gli orbitali atomici e il loro coinvolgimento nella costituzione degli orbitali molecolari. Gli andamenti di reattività, struttura e proprietà degli elementi e dei loro composti forniscono una chiave di lettura della tavola periodica, che è ben applicata in questa terza edizione italiana di La chimica inorganica di Atkins, aggiornata da una nuova compagine autoriale. A Peter Atkins, che ha dedicato all’ideazione di quest’opera il suo straordinario talento per la divulgazione e l’insegnamento, si deve infatti, in origine, la riuscita di questo manuale. La prima parte (capitoli 1-8) tratta i fondamenti della chimica inorganica. La seconda parte (capitoli 9-23) descrive invece le proprietà fisiche e chimiche degli elementi secondo l’ordine in cui appaiono nella tavola periodica; ciascun capitolo di chimica descrittiva è organizzato a sua volta in due parti: una Essenziale che descrive la chimica fondamentale degli elementi, e una di Dettaglio che fornisce un resoconto più esteso delle proprietà chimico-fisiche. La chimica inorganica è in larga parte una disciplina sperimentale, con un impatto rilevante sulla nostra vita a livello ambientale, biologico e medico. L’industria chimica dipende da questa disciplina per la formulazione e il miglioramento di materiali e composti moderni usati come catalizzatori, materiali per l’immagazzinamento dell’energia, materiali semiconduttori, optoelettronici, superconduttori e ceramici. Nel libro sono presenti schede che collegano alla teoria le innovazioni più recenti e incoraggiano a comprendere il significato della chimica inorganica nel mondo reale; esempi, domande di autoverifica, esercizi e problemi stimolano il pensiero critico e la capacità nell’analizzare i dati, quindi ad acquisire un più stretto contatto con la ricerca.