In genere si pensa che la terapia manuale sia utile solo per l’apparato locomotore, mentre essa può essere di aiuto anche per le disfunzioni degli organi interni. Ogni giorno la pubblicità mette in primo piano una serie di farmaci che agiscono sui vari disturbi della digestione, della respirazione, della circolazione, della prostata, ecc. Quindi il cittadino è indotto a pensare che i suoi problemi possono essere risolti solo con i farmaci; mentre anche la terapia manuale può essere efficace. I farmaci per le disfunzioni dell’apparato locomotore, come gli antiinfiammatori, agiscono sull’infiammazione acuta che spesso è la conseguenza di un conflitto articolare. La Manipolazione Fasciale ricerca nella densificazione della fascia la causa che determina lo spasmo muscolare, il quale a sua volta causa il conflitto articolare e quindi l’infiammazione; se le mani modificano l’alterazione della fascia, allora il muscolo lavora in modo appropriato e l’articolazione ritorna a muoversi lungo gli assi fisiologici, con conseguente riduzione dell’infiammazione. I farmaci per le disfunzioni degli organi interni combattono spesso i sintomi e non risolvono le cause delle disfunzioni; ad esempio, i farmaci antiacidi combattono il reflusso gastroesofageo, riducendo l’acidità gastrica, ma non migliorano la tenuta del cardias. La Manipolazione Fasciale modifica le tensioni delle fasce di ancoraggio del diaframma, in modo che esso non interferisca sulla dilatazione e il restringimento del cardias. Ricordiamo che le fasce dell’esofago si continuano con le fasce del centro diaframmatico e quindi, se questo è in uno stato di tensione, non permette la normale peristalsi del cardias. Come agisce la Manipolazione Fasciale sulla causa dei disturbi muscolari? Il tono dei muscoli volontari è determinato dall’interazione fra i fusi neuromuscolari e l’elasticità della fascia di contenzione dei muscoli stessi. La densificazione della fascia sovverte questa interazione, creando l’ipertono e la scoordinazione endoarticolare, con conseguenti dolore e infiammazione. Come agisce la Manipolazione Fasciale sulla causa delle disfunzioni degli organi interni? La peristalsi degli organi interni è regolata dalla tensione della fascia viscerale, che a sua volta interagisce sui gangli neurovegetativi compresi nelle pareti degli organi stessi. L’eccessiva tensione o la flaccidità della parete del tronco interferisce sulla normale regolazione neurovegetativa della peristalsi.
Se la medicina ufficiale valorizzasse di più la funzione della fascia, allora:
– in presenza di una nevralgia non si darebbe un integratore neurotrofico, ma si analizzerebbe la tensione della fascia come potenziale sorgente di irritazione del nervo;
– in presenza di una disfunzione prostatica non si darebbero antispasmodici urinari, ma si cercherebbe di elasticizzare la fascia di contenzione dell’organo sofferente;
– in presenza di una trasudazione eccessiva non si farebbe la simpatectomia, ma si cercherebbe la densificazione della fascia superficiale, che manda impulsi neurovegetativi alterati al sistema termoregolatore.
Questo manuale offre alcune indicazioni per il trattamento delle:
– disfunzioni segmentarie, cioè delle unità organo-fasciali (o-f) comprese nelle tensostrutture;
– disfunzioni globali, cioè delle sequenze apparato-fasciali (a-f) contenute nel tronco.
Le disfunzioni interne richiedono modalità diverse di trattamento rispetto all’apparato locomotore:
– il sovrauso muscolare interessa soprattutto la fascia posta in corrispondenza del centro di coordinazione;
– la disfunzione interna interessa soprattutto i punti silenti posti in corrispondenza dei CC e CF;
– un dolore mio-fasciale si compensa spesso lungo una sequenza o lungo una diagonale;
– una disfunzione interna si compensa lungo una catenaria e i suoi tensori distali;
– in presenza di un dolore mio-fasciale, il trattamento è prevalente sui CC posteriori;
– in presenza di una disfunzione interna, il trattamento inizia dai CF anteriori.
Questo manuale analizza la peristalsi o funzionamento delle unità organo-fasciali e delle sequenze apparato-fasciali. Se si comprende l’interazione della fisiologia di queste strutture con la parete del contenitore, allora si effettua una corretta manipolazione delle tensostrutture e delle catenarie: Manus sapiens potens est.
Indice
- Anatomia dell’unità organo-fasciale
- Fisiologia delle unità organo-fasciali
- Biomeccanica della tensostruttura
- Dolore riflesso locale e cartella
- Trattamento delle tensostrutture
- Evoluzione ed embriologia delle sequenze interne
- Anatomia e fisiologia delle sequenze apparato-fasciali
- Dolore riflesso distale. Biomeccanica delle catenarie
- Cartella e trattamento delle sequenze apparato-fasciali
- Trattamento degli apparati interni