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Biologia dello sviluppo di Del Giudice

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Quantità Descrizione Autore: Del Giudice
Editore: Piccin
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 9788829920471
Pagine: 330


L'’Embriologia Generale e Comparata siedono oggi alla “tavola alta” della Biologia, non come un antico e nobile antenato, ma come un giovanissimo convitato, essenziale per fare festa. Ora si chiama Biologia dello Sviluppo ed è la chiave per capire i processi genetici e le interazioni epigenetiche che portano ad un organismo adulto. La Biologia è tornata sui suoi piedi e sulle sue gambe, riuscendo ad integrare la visione molecolare e quella organismica. Il libro è importante per i suoi contenuti, il suo metodo, la sua capacità di comunicare ed insegnare. Conoscere l’Embriologia è un passo obbligato per la Biologia Cellulare, l’Anatomia, la Fisiologia, l’analisi evolutiva. Lo studio dell’embriologia delle tartarughe, per fare un esempio recentissimo dalla letteratura, è la chiave per capire come si è formato il carapace di tali organismi e merita l’attenzione di Nature, non lo spazio in una rivista specializzata di nicchia. Il libro è di alto contenuto metodologico, perché illustra in modo ammirevole la potenza del metodo comparato e l’interesse a studiare i modelli animali. Con il metodo comparato si costruiscono modelli di cambiamento fra organismi relativamente vicini. Con i modelli animali si scelgono, spesso per motivi pratici e/o storici, alcune specie-test, che per alcune peculiarità della loro riproduzione e dello sviluppo sono più adatte per l’indagine sperimentale. Qualche decennio fa, alcuni entusiasti biologi molecolari e cellulari ti dicevano con malcelata sufficienza: “ah, studi le salamandre”, oppure “interessante la Drosophila”, pensando che in realtà la vera scienza stesse nella molecola, oppure nel processo cellulare. Nell’eterna dialettica fra leggi generali e varietà degli organismi, lo studio di alcuni organismi, in particolare la Drosophila, ma poi il pesce zebra o il Caenorhabditis, si è dimostrato un campo straordinariamente fruttuoso proprio per rispondere alle richieste della genetica. Per fare un altro esempio, di nuovo legato all’attualità, il gene vasa, da marcatore delle cellule polari di Drosophila, oggi è stato riconosciuto come uno dei primi marcatori delle cellule germinali primordiali nell’uomo. Il Progetto Genome 10K, il sequenziamento del genoma di 10.000 specie di Vertebrati appena lanciato, è oggetto di critiche svariate, ma nel suo gigantismo propositivo può costituire un ponte straordinario fra approccio comparato e modellistica animale.