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								Autore: Patrizia Tullini
								
Editore: Zanichelli
								Data di Pubblicazione: 2008
								
								
ISBN: 9788808065032
								
Pagine: 256
								
								
	Il Novecento è stato definito "il secolo del lavoro": sono numerose le voci di intellettuali e studiosi che hanno individuato nel lavoro il connotato dominante e, in qualche misura, il significato più profondo del secolo appena trascorso. Nel pensiero contemporaneo, tuttavia, si comincia a dubitare che questo presunto carattere sia ancora valido e attuale. Si rafforza il convincimento che, all'inizio d'un nuovo tornante del tempo, occorra utilizzare altre categorie analitiche ed interpretative per la comprensione dei prepotenti fenomeni socio-economici che coinvolgono il valore, il significato, la dimensione culturale e identitaria, le regole del lavoro. Il lavoro offerto e negato dei disoccupati, il lavoro astratto standardizzato dell'economia capitalistica, il lavoro frantumato e flessibile della new economy, il lavoro post-moderno della conoscenza e dell'innovazione tecnologica, il lavoro antico e mercificante delle persone marginali, il lavoro sommerso degli immigrati, reclamano un ripensamento dei concetti che ci sono stati consegnati, esigono una valutazione d'insieme della complessità del lavoro che superi gli schemi consueti. È questo, in breve, il filo conduttore che intreccia competenze diverse e riflessioni di filosofi, sociologi e giuristi del lavoro. Il volume assume a premessa le profonde modificazioni nel modo di lavorare e l'emersione dei c.d. "nuovi lavori" nelle economie globali.