Anche se le basi della cromatografia sono state sviluppate un secolo fa, continuano ad apparire nuovi metodi di separazione. Oggi gli sviluppi tecnologici permettono l’identificazione e la determinazione di composti a livelli non raggiungibili fino a pochi anni fa. Si possono determinare concentrazioni atto-molecolari di biomarcatori, e per composti specifici si possono analizzare anche singole cellule. Questo libro mira ad aiutare i nuovi utenti della cromatografia, indipendentemente dal loro background, nella comprensione delle basi, e può anche essere usato come libro di testo per corsi a livello universitario e post-universitario. Sono state infatti incluse le principali tecniche cromatografiche. Tuttavia, il libro non intende dare una panoramica completa degli sviluppi storici della scienza della separazione, e alcune tecniche classiche che non sono in uso oggi non sono state trattate. Un esempio è la cromatografia su carta, che è stata sostituita dalla più efficiente cromatografia su strato sottile molto tempo fa. Un altro esempio è la cromatografia di partizione liquido-liquido su colonna, che è più o meno scomparsa dopo l’introduzione delle fasi a legame chimico nell’HPLC. L’elettroforesi, sebbene fondamentalmente non sia una tecnica cromatografica, è stata inclusa a causa della sua stretta relazione con la cromatografia e anche perché alcune tecniche cromatografiche sono ibridi tra elettroforesi e cromatografia. È stato incluso anche un capitolo sul frazionamento del flusso di campo, a causa delle proprietà simili alla cromatografia e del recente crescente interesse per questa tecnica. Si è inoltre ritenuto importante un capitolo sulla preparazione del campione, soprattutto per i neofiti della cromatografia, poiché la preparazione del campione spesso richiede più tempo dell’analisi stessa. Inoltre, la scelta di una corretta o non corretta preparazione del campione può essere decisiva nel caso in cui si vogliano determinare analiti a bassi livelli di concentrazione. C’è una certa sovrapposizione nella descrizione delle interazioni molecolari nei Capitoli 3 e 9, ma questo è voluto per permettere ai capitoli di essere letti indipendentemente l’uno dall’altro. Cercare di guardare nella sfera di cristallo è un compito difficile, ma è anche difficile prevedere un ridotto utilizzo della cromatografia in un tempo in cui sempre più enfasi è posta sulla determinazione di tracce di composti sia noti che sconosciuti. Quanto sarà importante il concetto di sistemi miniaturizzati come il lab-on-a-chip per la chimica analitica in futuro resta da vedere, ma la miniaturizzazione è sicuramente uno sviluppo futuro.